La nozione “Cremazione” consiste nel processo di riduzione tramite fuoco di un cadavere, le ossa infuocate vengono raccolte dall’interno del forno crematorio e sistemate in apposito macchinario dove sono triturate in frammenti molto piccoli, cosiddette ceneri.
In Italia la stragrande maggioranza della popolazione, per cultura non desidera essere “bruciata-triturata”, prova ne è l’accumulo di bare depositate all’interno di cimiteri in particolare nelle grandi città, in attesa di una degna sepoltura.
Questa situazione allarmante di cimiteri traboccanti di salme in deposito, sia sul piano etico, morale e sanitario è giustamente portata a conoscenza quasi quotidianamente dagli organi di stampa/informazione locali e nazionali.
Oggi al momento di un decesso, i congiunti non avendo una tomba e non sapendo cosa fare data la situazione, “potrebbero” autorizzare la cremazione del proprio congiunto, il quale in vita non aveva minimamente pensato e/o acconsentito questa soluzione finale del proprio corpo, manifestazione di volontà tutelata per Legge.
La mancanza di aree cimiteriali di esclusiva pertinenza Comunale in cui non si possono erigere strutture funebri (cappelle-tombe-loculi-etc.) osteggia con la grande richiesta di famiglie che desiderano la concessione a pagamento di loculi o di uno spazio per costruirvi la “dimora eterna” e che dal fondatore si tramanda per eredità solo all’utilizzo.
L’immobilismo delle Amministrazioni Comunali nel non prevedere e/o destinare nuove aeree cimiteriali e/o ampliare quelle esistenti ma al tempo stesso molto attive ad autorizzare solo impianti di cremazione e che ad oggi in Italia superano le ottanta istallazioni,
Con questo stato di cose la popolazione Italiana oggi e nel futuro è costretta ad optare alla loro “bruciatura-tritatura” e non di una libera scelta personale manifestata in vita e regolamentata da Leggi civili e penali.
In Italia con una popolazione di 45 milioni circa (dato del 2017) che si dichiara cattolico, il 2 marzo 2012 la Cei ha presentato la seconda edizione italiana del Libro delle esequie che sancisce un sì condizionato alla pratica di cremare i defunti: le ceneri, per la Chiesa cattolica, devono essere conservate nei cimiteri e non dispersi in mare o altrove in natura, né conservate in casa o in giardino. Il testo approvato dai vescovi è obbligatorio dal 2 novembre 2012. (fonte Wikipedia)
In ultimo altro aspetto non meno importante è quello ecologico “…….Il principale impatto ambientale di questo tipo di impianti riguarda l’aria, poiché durante la cremazione nei forni si ha produzione di inquinanti atmosferici, in particolare: polvere, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti. Possono aggiungersi, inoltre, emissioni di mercurio (dall’amalgama presente nelle otturazioni dentarie), zinco (specialmente nel caso delle cremazione di tombe estumulate), diossine-furani e IPA. ……, Alcuni considerano la cremazione una pratica igienica, perché evita la decomposizione del corpo, ecologica (anche se nei fatti risulta più inquinante dati i mezzi di realizzazione), perché in linea di principio richiede minori spazi e costi.” (Fonte Wikipedia – https://it.wikipedia.org/wiki/Cremazione)
Alla luce di quanto esposto, abbiamo intrapreso un’iniziativa con la creazione di un questionario compilabile on-line da smartphone, tablet, pc su questo sito alla pagina http://gorgonepaternostro.it/cremazione/ per le seguenti finalità: